Affrontando le nostre paure e le incertezze, con un certo grado di follia, Lucia ed io abbiamo deciso di non lasciarci sfuggire l'opportunità di acquistare la casa dei nostri sogni.
Se mi aveste incrociato in quei giorni, probabilmente mi avreste trovato quanto meno sgradevole. Il peso delle decisioni e delle incertezze mi aveva reso un compagno di vita non proprio amabile. Lucia, con una pazienza che credo fosse alimentata solo dall'amore, sopportava il mio umore burrascoso, anche se il suo non era di molto migliore.
Poco alla volta, però, iniziammo a riemergere da quell'oceano nero pece in cui eravamo sprofondati. La consapevolezza che tutto ciò che avevamo cercato, tutto ciò di cui avevamo bisogno, e molto di ciò che avevamo sognato era impregnato nei muri cadenti della casa di Ganaghello, ci dava una strana forma di conforto.
Da una parte, c'era la disperazione derivante dal rischio di perdere ciò che avevamo finalmente trovato; dall'altra, il dispiacere per non avere le risorse sufficienti per trasformare quella casa nella casa dei nostri sogni. Tuttavia, c'era un punto su cui sia io che Lucia concordavamo fermamente: se avessimo lasciato andare quella casa, non ce lo saremmo mai perdonati. Forse non avremmo mai avuto i soldi per sistemarla completamente, o forse sì, chi poteva saperlo? Ma se avessimo detto no in quel momento, quell'opportunità non sarebbe più tornata.
Quanta paura, non potete immaginare. Questo acquisto metteva a dura prova le nostre finanze, erodendo gran parte dei nostri risparmi. Ma dall'altra parte, la domanda persisteva: dove saremo tra 5, 10, 20 anni? Cosa sarà stato della nostra vita? Come avremo ricomposto i nostri rimpianti?
Non posso ricordare esattamente quale sia stato il percorso dei nostri pensieri in quei giorni. Non saprei dire come abbiamo cucinato le nostre paure e le nostre incertezze.
Fatto sta che un giorno c'era il sole. Non so se ci fosse davvero il sole, ma i nostri pensieri erano decisamente più luminosi. Eravamo folli? Forse, ma l'orizzonte dei nostri sogni aveva finalmente spezzato la cortina di nebbia delle paure che sovrastavano l'immagine del nostro futuro.
Così, con il timore che qualcuno si fosse già fatto avanti, chiamammo l'agenzia immobiliare per chiedere se la "casa piccola" di Ganaghello fosse ancora disponibile.
E in una splendida mattina di ottobre, ci recammo in agenzia per confermare il nostro interesse ad acquistare la casa. Era un passo audace, ma era il nostro passo verso il futuro che desideravamo.