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Le ragioni che mi hanno spinto a iniziare a raccontare la nostra storia sono essenzialmente due: tenere un diario personale a cui fare riferimento in futuro, con i passi fatti, e tenere aggiornati i nostri amici, per dire loro a che punto è arrivata la nostra pazzia. E chissà che possa essere di ispirazione per qualcuno.

Ma i miei racconti hanno avuto due effetti collaterali imprevisti quanto piacevoli: mi hanno rimesso in contatto con amici che non sentivo da molto tempo e messo in contatto con nuove persone che, mi auguro, entreranno nella cerchia dei miei amici.

Una di queste è Silvana.

Non so bene in che modo si siano intrecciati i nostri profili Instagram, ma una sera mi scrisse

Ciao nuovi vicini!!! Non ho ancora avuto il piacere di conoscervi... sono Silvana e abito nella corte dopo casa vostra! Sono ancora alle prese con la ristrutturazione di casa mia… quando siete qui fate un fischio che passo a trovarvi! Che bel momentoooo

Al che le risposi

Ciao Silvana, mi chiamo Giorgio. Ho visto dalle tue foto che stai facendo un gran lavoro! Dovremmo essere lì domenica. A presto!

E così nel tardo pomeriggio sentii “È permesso?” provenire dal cancello. Alzai lo sguardo e vidi una donna minuta con i capelli castani raccolti in una fascia, da cui alcune ciocche bionde ribelli sfuggono, incorniciandole il volto. La cosa che noto subito sono i numerosi tatuaggi che sfuggono dalle pieghe del vestito decorando il suo corpo; bisognerebbe osservarla con più attenzione per comprendere l'insieme, ma la mamma mi ha detto che non è educato fissare le persone e così mi limitai a condurre le presentazioni.

È un piacere conoscerla, è vivace, simpatica. Anche lei, ci dice, è di Milano. Stiamo scoprendo che praticamente metà della popolazione di Ganaghello è milanese o giù di lì.

Ci racconta che ha fatto tutti i lavori in casa sua da sola e questa cosa ci dà energia per portare avanti anche noi i nostri lavori. Avevo visto qualche suo post su Instagram della sua ristrutturazione e devo dire che ha fatto delle cose veramente egregie.

Ridendo ci spiega che qui la vita ha un ritmo diverso, tutti sono più rilassati. E questo è un bene perché permette di godersi maggiormente l'attimo. Ma d'altra parte siamo di Milano, abituati a una vita frenetica grande città. Ci aspettiamo che le cose siano fatte velocemente, taac.

I ritmi tranquilli però valgono per tutti e i muratori della zona di certo non si sottraggono a questa legge immutabile delle prime colline piacentine. Perciò, molto spesso, si fa prima a fare da sé. Taac.

La sera si avvicina e a poco a poco tutti i nostri ospiti iniziarono a prendere congedo. Prima accompagnai Silvana al cancello, con la promessa di ricambiare la vista. Poco dopo Andrea ed Elisabetta ripresero la strada verso casa a cavallo della loro moto. Ed infine anche Gabriele e Luisa se ne andarono. La giornata stava volgendo al termine, restammo a goderci gli ultimi raggi di sole e poi ci mettemmo in macchina anche noi.

Ciao casina, ci vediamo presto!