Durante un viaggio al consorzio agrario per distrarmi dallo sgradevole incontro, mi lascio affascinare dal paesaggio collinare. Lucia ed io ci perdiamo in sogni bucolici tra gli attrezzi del consorzio agrario, ma alla fine acquistiamo solo una scopa per la stalla. Tornati a casa, ci godiamo il pranzo all'aperto prima che la pioggia ci costringa a rifugiarci in macchina.
Per stemperare la tensione imboccai la strada più lunga per andare verso il consorzio agrario.
Lottai per non pensare all'incontro con il burbero proprietario. Ma le curve e il paesaggio mi furono alleate e presto iniziai a godermi il paesaggio.
La strada si snodava sulle dolci colline del pavese e io mi lasciai cullare dalle curve che affrontavo con la calma di un turista in vacanza, ammirando il tranquillo paesaggio cosparso di vigneti, piccoli boschetti e graziosi borghi, mentre all'orizzonte le nuvole sembravano annunciare che la pioggia non avrebbe tardato ad arrivare.
Il consorzio era un semplice capannone industriale con una grande vetrina sul fronte. All'esterno erano disposti sacchi di terriccio e altri prodotti in promozione. Entrando lanciammo un "buongiorno" nell'aria a cui fece eco un altro "buongiorno" dalla cassa in fondo e iniziammo ad aggirarci tra le corsie con il desiderio di conoscere qualcosa senza ben sapere cosa.
Percorrevamo i corridoi pieni di attrezzi e prodotti per l'agricoltura. In particolare ci soffermammo davanti alla scaffale con gli attrezzi da giardino ammirandoli come fossero state delle opere d'arte, quasi stentando ad allungare la mano per sfiorarli.
Lucia si innamorò di una pala nera, con la punta piatta e il manico corto che terminava con una piccola manopola. "È bella quasi quanto la mia, guarda che bel manico" disse con gli occhi sognanti di una bambina che si vede giocare nei prati in fiore.
Da parte mia, fissando delle asce immense, di quelle da boscaiolo dei fumetti, mi persi a immaginarmi ad usarle su degli immensi tronchi d'albero come fossi un provetto taglialegna.
Ci sarebbe da raccontare un aneddoto in proposito, riguardo a quella volta che, usando un'ascia così grande, mi ribaltai quasi all'indietro cercando di dare un'accettata a un ciocco di legno, dopo che il cugino di Monica aveva praticamente ridotto a fascio di stuzzicadenti un ceppo di legno. Ma tralascio per salvaguardare l'orgoglio personale, già abbastanza provato.
Alla fine ci riprendemmo dai nostri sogni bucolici e decidemmo di non comprare nulla di tutto ciò, adducendo la motivazione che, per il momento, non erano spese necessarie.
Ma.
Ma vedemmo una meravigliosa scopa larga e con le setole rigide che poteva essere utilissima per la pulizia della stalla e, prendendola in braccio, la portammo alla cassa accarezzandola come fosse un coniglio da compagnia. Questa era proprio quello che cercavamo!
Ci rimettemmo in macchina e decisi di fare nuovamente la strada più lunga e panoramica per tornare verso casa, in modo da massimizzare quanto più possibile la probabilità di non reincontrare il vecchio proprietario.
Quando arrivammo, per un attimo, ci aggirammo per la proprietà come l'hobbit Bilbo Baggins all'indomani dell'invasione nanica a casa sua. Sembrava non esserci nessuno. Probabilmente erano già andati via per arrivare in tempo alla discarica prima che potesse chiudere e, soprattutto, prima che cominciasse a piovere.
Certi che non c'era più nessuno, facemmo scivolare fuori dal baule della macchina le nostre fantastiche poltrone da campeggio e pranzammo con i panini che ci eravamo portati da casa.
Il cielo nel frattempo si fece sempre più scuro, lasciando intendere che avrebbe presto mantenuto la promessa di pioggia. In breve, le colline all'orizzonte scomparvero nella cortina di pioggia che iniziò a calare mentre noi ci godevamo lo spettacolo del temporale da sotto il portico della stalla.
Tutto questo finché il vento e l'intensità della pioggia furono tali che ci bagnammo anche sotto al tetto e fummo costretti a ritirarci in macchina per terminare il nostro pranzo, mentre riepilogavamo i punti in cui la tettoia della stalla faceva passare la pioggia e avrebbero avuto bisogno di una sistemata. Chissà quando avremo i fondi per far fare (anche) questo lavoro?
Poco alla volta, l'intensità della pioggia diminuì e potemmo tornare all'aria aperta e goderci ancora un po' la meravigliosa vista che c'era dal nostro porticato mentre il sole tornava a fare capolino.