Image for Secondo sopralluogo per il consolidamento delle fondazioni

Arrivai per pranzo a Ganaghello. Il sole giocava a nascondino dietro alle nuvole, incerte se fare piovere o correre tra le colline.

Tirai fuori una delle poltrone da campeggio e mi godetti il panino che mi ero portato nella pace del panorama e con l'accompagnamento degli uccellini.

Ero lì perché doveva venire il tecnico di un'altra impresa per fare un sopralluogo per il consolidamento delle fondazioni.

Mentre stavo mangiando, mi chiamò per confermare l'appuntamento e avvisarmi che stava partendo da Parma.

Me la presi con calma, avevo tutto il tempo per rilassarmi e poi andare a prendere un caffè al bar di Alessandro, che, come si solito mi accolse con un caloroso sorriso prima di servirmi uno dei suoi ottimi caffè.

Quando tornai, mi segnai il numero di serie dei contatori, servirà per attivare il contratto della luce.

Poco prima dell'orario dell'appuntamento, uscii sul retro della casa per aspettare il tecnico. Ne approfittai per arrivare in fondo alla stradina: può sembrare incredibile, ma fino ad allora non ero mai arrivato fino alla fine di quella strada.

Mi sembrava di essere alla frontiera tra la collina alle mie spalle e la pianura. Più avanti, in lontananza, si iniziavano a vedere dei capannoni industriali. La vista era un contrasto rumoroso tra l'industrializzazione che avanzava e la natura incontaminata in cui mi trovavo che l'aveva fermata. Erano una di fronte all'altra come avversari che si guardano con rispetto dalle proprie posizioni.

Mentre tornavo, vidi un'Audi bianca che si stava avvicinando. Immaginai che fosse il tecnico e gli feci un segno. Accostò e parcheggiò. Ci presentammo.

"Buongiorno, sono Giorgio," dissi, tendendogli la mano.

"Piacere, Marco" rispose lui con un sorriso cordiale. Sembrava timido, ma allo stesso tempo affabile.

Girammo tutta la casa e gli mostrai tutte le crepe. Alcune erano sottili come capelli, altre più larghe, ma tutte raccontavano la storia di una casa che aveva bisogno di cure.

"La casa non è in pericolo," disse Marco. "Ne ho viste di molto peggiori, con gente che ci viveva dentro, anche con crepe da parte a parte, da cui si vedeva fuori e si sentiva l'aria entrare. Per fortuna, le vostre crepe non sono così!"

"Quali sono le opzioni per il consolidamento?" chiesi.

"Possiamo proporre due tipologie di intervento: iniezioni di resina e micropali. Le iniezioni di resina sono meno invasive e più economiche, mentre i micropali sono più costosi, circa 3-4 volte di più, ma offrono una stabilità maggiore."

"Capisco. Mi farà avere un preventivo?"

"Sì, glielo invierò al più presto," rispose Marco.

La stima dei costi che fece al momento mi sembrava comunque non affrontabile. Intendiamoci, non era una cifra enorme, siamo noi che al momento siamo al verde!

Terminato l'appuntamento mi fermai ancora un po' prima di ripartire per tornare a Milano. Mi feci un bel giro per il campo davanti per ammirare la stalla e la casa da altre prospettive. Ogni angolo rivelava nuovi dettagli, nuove opportunità, ma allo stesso tempo nuove sfide. Riflettei che sarà dura, servirà una dose di sangue freddo, di costanza e una buna falsità di pianificare e organizzare i nostri sforzi e nostre risorse. Quelle finanziarie in primis.

Le nuvole correvano veloci sopra la mia testa: qualche volta buttavano giù qualche goccia d'acqua, altre volte filtrava un raggio di sole tra la trama del loro tessuto. Mi fermai in mezzo al prato e mi guardai intorno come una lepre che cerca di tenere lontano le preoccupazioni.

Guardai la casa. Guardai il paesaggio. C'era davvero tanto da fare, ma quella vista mi rinfrancava l'animo.

Avrei dovuto tornare a casa, ma non ne avevo voglia. Lì stavo bene.