Image for Io sono Hulk

Erano anni che il piccolo Hulk si annoiava in una scatola tra vecchi quaderni e documenti ingialliti. Abbandonato e dimenticato, il suo verde brillante era ormai opaco, coperto da uno strato di polvere e ragnatele. Chissà quanti anni erano passati da quando un bambino lo aveva stretto tra le mani, immaginando avventure e battaglie epiche.

Durante uno dei nostri sopralluoghi in casa, lui era lì, tra il ciarpame, con il suo sguardo fiero e le braccia muscolose pronte a spaccare tutto. Mi fece tristezza pensare al bambino che lo aveva dimenticato tra quelle cianfrusaglie. Decisi così di salvarlo e lo riposi sul lavandino del bagno, lontano dalla polvere e dal disordine.

Qualche giorno dopo, il vecchio proprietario venne a svuotare la casa, portando via tutto ciò che riteneva inutile. Quando tornai, il piccolo Hulk era sparito. Ero dispiaciuto, certo che lo avessero buttato via senza pensarci due volte.

Ma alcuni giorni più tardi, mentre camminavo nell'aia, vidi tra l'erba qualcosa di un verde differente. Mi chinai e lo raccolsi: era proprio lui! Evidentemente, il piccolo Hulk era fuggito dal carro che andava in discarica, preferendo restare nella casa che ormai considerava sua.

Contento, me lo infilai in tasca e lo riportai dentro. Lo riposi sull'unica mensola rimasta, in bella vista, come un piccolo guardiano della nostra nuova dimora.

E così, il piccolo Hulk è diventato il nume tutelare della casa. Ogni volta che qualcuno entra, sembra minacciare con il suo sguardo determinato: "Hulk spacca!"