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L'acqua, quel liquido vitale che scorre nelle nostre vite quotidiane, è spesso data per scontata. Ma dietro ogni rubinetto che si apre con un semplice gesto, c'è un mondo nascosto di tubature, valvole e, soprattutto, contatori dell'acqua. Ah, i contatori dell'acqua! Quei piccoli guardiani silenziosi che monitorano ogni goccia che passa dai nostri rubinetti.

E noi, per non farci mancare nulla, non ne abbiamo uno, come tutta la gente comune, no, noi ne abbiamo ben quattro. Sì, avete capito bene, quattro. Perché accontentarsi di uno solo quando puoi averne un'intera collezione?

Così dopo pranzo, decidemmo di intraprendere una missione epica: cercare l'acqua. O meglio, indagare sui contatori. De quattro tre avevano il sigillo. "Sarà come risolvere un enigma," dissi con un sorriso ironico.

"Vediamo di scoprire a cosa servono," rispose Lucia con una buona dose di curiosità.

Scoprimmo che quello non piombato dava l'acqua alla zona nord, dove un tubo rotto rovesciava fiumi se lasciato libero di agire. "Bene, questo sarà bene tenerlo chiuso" commentai. "Bene, almeno uno è risolto," disse Lucia con un piglio da detective idraulico.

Con un po' di gioco della piombatura, riuscimmo ad aprire leggermente anche uno degli altri tre. Fui investito da un getto di acqua marrone che mi lavò da capo a piedi, ma scoprimmo che dava l'acqua alla zona sud. "Peccato che a noi interessi portare l'acqua al piano di sopra," disse Lucia, porgendomi un fazzoletto. "Quindi a noi interessa uno degli altri due contatori. Ma quale?"

"Dovremo sentire un idraulico infine," risposi, cercando di mantenere il tono leggero, mentre qualche goccia di acqua mi scendeva dai capelli.

Il contatore grazie al quale ci eravamo lavati portava anche l'acqua alla stalla dove, senza che ce ne accorgergessimo, si era formato un rigagnolo da un tubo rotto. "Almeno sappiamo da arriva l'acqua nella stalla" dissi, cercando di vedere il lato positivo.

Facemmo anche un giro di scarichi. E, per non avere le cose semplici, scoprimmo che una zona scaricava nella fossa biologica che avevamo trovato, l'altra no. "Il mistero della fogna si infittisce," commentai, come se alla fine di tutti quei tubi si potesse trovare un antico tesoro nascosto.

Per concludere in bellezza la mia giornata, decisi di giocare un po' con la motosega, visto che era finalmente arrivato l'olio per la catena. Qualche ramo di fico in meno e un po' di soddisfazione in più. "Almeno qualcosa di semplice," pensai, guardando i rami caduti a terra.

Lucia mi raggiunse, osservando il lavoro fatto. "Sai, nonostante tutto, stiamo facendo progressi," disse con un sorriso.

"Sì, e ogni volta è una nuova avventura," risposi, sentendomi un po' come un eroe epico in una saga idraulica.

E così, con il sole che calava e la casa che lentamente ci svelava i suoi segreti e i suoi enigmi, ci godemmo un momento di pace, sapendo che alla visita troveremo nuove sfide e, forse, qualche altro mistero da risolvere.